Marco Tullio Cicerone nacque ad Arpino nel 106 a.C. da una ricca famiglia equestre. Egli fu uno dei protagonisti delle lotte per il potere alla metà del primo secolo e anche quando fu costretto all’ozio forzato, la politica rimase uno dei suoi campi prediletti, anche per questo motivo fu sempre molti critico nei confronti dell’epicureismo che invece professava l’apoliticità.
Nelle sue innumerevoli opere, il modello di cui esso si serve per esprimere il suo pensiero è il dialogo, sull’esempio della pratica giudiziaria in cui due persone espongono la loro posizione ad un giudice, egli esponeva due tesi contrapposte e la parte del giudice era affidata ai singoli lettori. Un modello simile era il metodo scettico dell’Accademia di Arcesilao, Cicerone infatti contrapponeva la scuola scettica a quella stoica e a quella epicurea che richiedevano una totale accettazione delle dottrine della scuola. Cicerone rivendicava con forza la possibilità di scelta del singolo e rifiutava le professioni di fede che spesso accompagnavano il far parte di una determinata scuola filosofica.
Diversa appare però la struttura delle opere ciceroniane Sulla repubblica, Sulle leggi e Sui doveri, nelle quali, invece di dar spazio alla espressione di tesi contrapposte, è evidente la necessità di salvaguardare la positività dei costumi antichi e della concordia tra i ceti, cardini della grandezza di Roma, così da assicurare l’educazione dei cittadini a determinati valori ma anche la presenza di un preciso programma politico per il presente. Egli nella sua opera Sulla repubblica contrapponeva Roma alla Grecia, affermando che a Roma la “sapientia” dei cittadini si era trasformata in leggi e istituzioni, mentre in Grecia era rimasta a parole.
Lo scritto Sui doveri è una lettera al figlio Marco con esplicito intento pedagogico, in essa viene ripresa la morale stoica ma viene allo stesso tempo addolcita e ripulita dei paradossi tipici della dottrina. Egli da molta importanza alla vita etica, tant’è che sostiene che sulle decisioni da prendere e sui comportamenti da seguire non si può abbracciare una posizione scettica che sospende il giudizio, questo giudizio non può nemmeno essere rimandato, bisogna quindi essere reattivi e decisi dal punto di vista morale.