Sesto, detto Empirico per via dell’appartenenza alla scuola medica empirica secondo cui non si possono conoscere con precisione le cause di una malattia ma soltanto osservare che effetto hanno i farmaci sul malato, riformulò, in maniera più compiuta di Luciano di Samosata, lo scetticismo. Egli riprende la filosofia di Pirrone e si allontana da quella dell’Accademia che, secondo lui, con il ‘ragionevole’ di Arcesilao e il ‘persuasivo’ di Carneade aveva perso le sue origini.
In una sua opera, contro i matematici, egli distrugge nei primi sei libri la pretesa di scientificità della stragrande maggioranza delle discipline, mentre negli altri cinque libri sottopone a serrata confutazione le filosofie dogmatiche. Nella sua opera più famosa, intitolata Schizzi Pirroniani e articolata in tre libri, egli riprende Enesidemo, considerato il secondo fondatore dello scetticismo, il quale aveva individuato dieci tropoi, ossia argomentazioni, che conducevano alla sospensione dell’assenso, puntando sulla differenza degli individui che produceva differenti percezioni o sulla differenza di educazione ricevuta che conduceva a ritenere buone o cattive cose differenti. Ai 10 tropoi di Enesidemo, se ne aggiungono altri cinque identificati da Agrippa, il quale sosteneva che ogni dimostrazione parte da premesse che devono a loro volta essere dimostrare e così via all’infinito, a meno che non si assumano delle premesse non dimostrate, ma in tal caso sarà possibile assumere come premesse il contrario di ogni premessa, giungendo così a soluzioni differenti.
La filosofia scettica è una filosofia necessariamente parassitaria rispetto alle altre filosofie, infatti di queste si serve per far emergere l’isothènia, ossia l’equivalenza delle prove portate, ma dopo averle sfruttate e in grado di distruggere le stesse premesse di cui si è servita.
Soltanto la sospensione dell’assenso può far raggiungere al sapiente l’atarrasia che era il fine della filosofia stoica, ma questo non significa che lo scettico deve porsi l’atarassia come fine, altrimenti si abbatterà se non la raggiunge, l’atarassia è invece la naturale conseguenza dell’epochè (la sospensione dell’assenso), segue l’epochè come l’ombra segue il corpo.
La filosofia scettica si differenzia dalle altre anche perché tutte le altre filosofie promuovono una presa di distanza dalla normalità, la filosofia scettica invece promuove una vita basata soltanto sui fenomeni, prendendo quindi le cose così come appaiono, senza giudicare la loro verità o falsità. Lo scettico per Sesto Empirico è “uomo fra gli uomini”, quindi si deve preoccupare prima di tutto del suo essere uomo, soddisfacendo la fame e la sete.