Allievo di Euclide, analizzò il linguaggio e mise in luce una serie di contraddizioni alle quali questo poteva portare, famoso è ad esempio il paradosso del mentitore la cui formulazione è più meno così: “se dico che mento, mento o sto dicendo la verità?”, in entrambi i casi la frase risulta logicamente insensata. Mise in luce anche l’ambiguità dei termini, infatti il termine “mucchio” non si addice ad un chicco di grano, ma neanche a due, neanche a tre e così via, quando si può quindi cominciare a parlare di mucchio? E perché, ad esempio, se 30 è un mucchio, non lo è 29? E perché se lo è 29 non lo è 28? E così via…
Ad Eubulide è attribuito anche il paradosso del cornuto: io posso affermare o negare di avere o non avere le cose che non ho perso, ma qualunque soluzione scelgo viene fuori che non ho gli occhi oppure che ho necessariamente le corna.