Giustino

Giustino nacque a Flavia Neapolis in Palestina, verso l’inizio del II secolo e si colloca nella schiera dei cosiddetti apologeti, ossia di quegli autori cristiani che si occuparono di difendere il cristianesimo dalle accuse di empietà che riceveva e che erano una delle cause delle persecuzioni. Solo successivamente questi autori passarono dalla mera difesa all’elaborazione di dottrine positive.
Di lui ci sono state conservate due apologie, in cui egli attacca le dottrine filosofiche tradizionali poiché avevano sempre sottolineato il carattere eccezionale della vita filosofica, a differenza del cristianesimo che si rivolgeva a tutte le classi sociali e per il quale i fedeli sono disposti ad affrontare il martirio, cosa che invece non era pensabile nelle filosofie tradizionali, tant’è che Socrate morì solo.
Tuttavia Giustino riconosce alcune convergenze dottrinali tra il cristianesimo e alcune filosofie pagane, questo viene da lui spiegato non con la teoria del plagio dei filosofi a cui aveva fatto ricorso Filone di Alessandria, bensì con la teoria secondo cui in ogni uomo sono presenti germi di verità e del logos divino, cosicché questo abbia potuto operare anche prima della venuta di Cristo: le filosofie tradizionali quindi si dividevano in quelle che contenevano un minimo di verità e quelle che non la contenevano affatto, è il caso ancora una volta dell’epicureismo.

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