Teofrasto

Assieme al Giardino e alla Stoà, in Atene continuarono ad operare l’Accademia e il Peripato. Alla morte di Aristotele nel 322 a. C., gli era successo alla direzione della scuola Teofrasto, dapprima allievo di Platone e successivamente di Aristotele. Il nome Teofrasto è un soprannome attribuitogli dallo stesso Aristotele e significa letteralmente “parlatore divino”, il vero nome di questo pensatore era in realtà Tirtamo, nato ad Ereso verso il 370 a.C. Egli fu autore di oltre 240 opere che spaziavano in tutti i campi del sapere, un po’ gli stessi che aveva studiato il Maestro.
Oggi la figura di Teofrasto è nota principalmente per la sua opera Caratteri, in cui egli con metodo scientifico analizza trenta comportamenti tipici dell’uomo associati ognuno ad un particolare tipo di persona, ad esempio c’è il bugiardo, c’è il tirchio e così via. Egli non da alcun giudizio sulle figure analizzate, ma si limite appunto a descriverle.
Teofrasto si occupò anche di logica, dedicandosi in particolare allo studio dei sillogismi ipotetici, basati su premesse del tipo “se A è B”, ad esempio “se c’è uomo, c’è animale”, “se c’è animale, c’è sostanza”, “se c’è uomo, c’è sostanza”.
Abbiamo inoltre un’altra opera Le opinioni dei fisici, in cui fa una carrellata di quelle che erano state le soluzioni proposte da quelli che oggi chiamiamo presocratici, ma che già Aristotele aveva definito fisici, a problemi semplici come ad esempio se dio esiste o da dove è venuto il mondo.

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