Semplice e banale introduzione alla storia della filosofia

La parola filosofia significa letteralmente “amore per il sapere”, sapere mancante e quindi ricercato. La storia della filosofia si viene così a costituire come un continuo susseguirsi di questioni su come raggiungere questo sapere, se è possibile raggiungerlo, come l’uomo deve comportarsi durante la ricerca e a ricerca ultimata.

Forme di sapere erano già praticate nel vicino oriente o nell’Egitto, si trattava soprattutto di soluzioni a problemi di calcolo o di questioni riguardanti l’astrologia, questo sapere veniva spesso messo per iscritto in un catalogo, il modello del catalogo aveva il vantaggio di permettere facilmente delle integrazioni future. Nelle tavolette a contenuto medico o divinatorio fa la sua comparsa un modulo di ragionamento che avrà molto successo nella speculazione filosofica, lo si può riassumere con la formula “se… allora…”. Nonostante quindi forme di sapere sono sempre state presenti presso tutte le civiltà, molti insistono nel dire che la filosofia nasce in Grecia, in quanto soltanto in Grecia il sapere stesso fu reso oggetto di indagine.

A favorire la nascita della filosofia vi furono ovviamente delle ragioni politiche e culturali. Innanzitutto vediamo come le civiltà orientali si presentavano come grandi monarchie dove il sapere veniva elaborato e conservato nel palazzo-tempio del sovrano, in Grecia invece il potere era nelle mani di un gruppo, seppur ristretto, di individui e questo lasciava senza dubbio più spazio al singolo che sentiva la necessità di argomentare le sue posizioni e le sue credenze. Inoltre la lingua greca, rispetto a quella latina, possiede l’articolo determinativo e pertanto consente di coniare espressioni come “il bello” o “l’essere” essenziali per la speculazione filosofica. Dal punto di vista religioso, invece, vediamo come i greci, a differenza degli ebrei o dei persiani, non abbiano mai avuto un testo sacro, così ogni città era libera anche sul piano religioso di crearsi una sua identità enfatizzando questo o quell’aspetto all’interno del vastissimo panorama delle divinità greche.

Da subito la filosofia identificò come suo mezzo principale la comunicazione diretta, ma fu da subito affiancata dalla scrittura, purtroppo però le prime opere che sono giunte integre fino a noi risalgono ad autori del IV secolo come Platone e Senofonte, di tutti i filosofi precedenti abbiamo soltanto quelli che gli studiosi moderni chiamano “frammenti”, pertanto qualunque indagine, seppur condotta in maniera critica, è comunque soggetta ad un ampio margine d’errore.

Aristotele nel libro A (alpha) della Metafisica traccia una veloce “storia della filosofia” (la prima), anche se il suo intento è ben lontano dal fare una storia della filosofia, infatti l’obbiettivo di Aristotele è quello di rivedere i pensatori antecedenti secondo le sue categorie. I primi che si occuparono di filosofia, Aristotele li chiama fisiologi, cioè filosofi della natura, ed il suo allievo Teofrasto li chiamerà fisici, definizione molto più precisa rispetto a quella odierna di presocratici che li identifica soltanto per l’essere venuti prima di un altro filosofo e non per quello che li caratterizza veramente: lo studio della natura, ovvero del processo di generazione e formazione delle cose.

La figura vera e propria del filosofo nasce nel IV secolo, con la nascita di vere e proprie scuole di filosofia, che si proponevano come obbiettivo non soltanto la ricerca del sapere ma anche la creazione di un modello di uomo che seguisse uno stile di vita diverso e superiore rispetto a quello della massa. Prima di allora il confine tra filosofo e sapiente era molto labile, così è possibile trovare degli antenati del filosofo nelle figure degli oracoli e dei poeti, infatti entrambi venivano visti come dispensatori di verità: il poeta perché parlava ispirato dalla musa, figlia Mnemosyne, che ne garantiva la veridicità, gli oracoli perché erano il mezzo tramite il quale il dio si esprimeva, spesse volentieri con massime espresse sotto forma di comando e in maniera enigmatica, famosa è la massima dell’oracolo di Delfi “conosci te stesso”.

Aristotele nella sua “storia della filosofia”, identifica come primo di costoro che si dedicarono alla scienza delle cause e dei principi primi Talete.

Talete segna una svolta, perchè il primo a chiedersi il perchè delle cose. Questo “chiedersi il perchè” è tipico del ragionamento scientifico ed è ciò che segna il confine tra ciò che è filosofia e ciò che è poesia, religione, mito.